Nel 1966, Guglielmo Cieci intravede nel settore edile la possibilità di percorrere nuove, interessanti strade e da inizio alla propria attività di capomastro.

Agli albori, la ditta si occupava di piccoli lavori edili, come costruzione e ristrutturazione di abitazioni, realizzazione e sistemazione di strade, e, in tutto, aveva alle sue dipendenze 3 operai che utilizzavano, come supporto, le piccole attrezzature che avevano a disposizione.

La piccola efficientissima squadra di artigiani, tuttavia, si fa subito apprezzare per la sua motivazione e per la grande affidabilità. I frutti del lavoro di qualità infatti non si fanno attendere e, negli anni ‘80 e ‘90, l’azienda diviene un punto di riferimento nel settore delle costruzioni nel territorio sciclitano.

Nel 2000 l’impresa consolida ulteriormente la propria leadership grazie all’ingresso in azienda del figlio Stefano, giovane e intraprendente imprenditore con una spiccata sensibilità verso la conservazione e il restauro del patrimonio edilizio tipico del territorio Ibleo.

Nel 2001 inizia la collaborazione con l’Arch. Filippo Walcher, specializzato in Restauro e Conservazione dei Beni Architettonici, e nasce un progetto che ha l’obiettivo di riproporre, in prospettiva attuale, il corretto recupero degli immobili, nel totale rispetto dell’identità dei luoghi e della qualità urbana e territoriale tipica della Sicilia sud-orientale. Su specifica richiesta di Walcher, si studiano e si recuperano le antiche tecniche costruttive locali, dal rifacimento dei tetti in canne e gesso, al restauro delle antiche pavimentazioni in pietra pece, all’uso esteso della calce. Per la prima volta sul territorio ibleo, inizia così un inedito percorso di recupero e di valorizzazione delle vecchie case nei centri storici e delle stupende masserie, abbandonate da decenni ed, in alcuni casi, da secoli.

Col tempo abbiamo capito che per andare avanti bisognava fare un passo indietro.

Il continuo studio e aggiornamento della tecnica e della conoscenza e il costante miglioramento delle capacità operative, hanno portato a riproporre con attenzione i vecchi metodi di costruzione artigianale, con il recupero e la valorizzazione, oltre che dei pavimenti antichi in pietra pece e dei tetti in canne e gesso, degli intonaci storici.

Il perfezionamento di queste procedure di lavorazione ci permette oggi di cogliere i fattori di identità che si sono susseguiti nella storia, i ritmi e le cause delle trasformazioni e dei segni del tempo, e ci aiuta a promuove tecniche e materiali che si sono utilizzati nel corso dei secoli, consegnandoci le chiavi di lettura per comprendere il nostro passato e per proiettarci più consapevoli nel futuro.

L’incontro con l’Arch. Viviana Haddad rappresenta un altro tassello importante per la crescita e la visibilità della Cieci Restauri S.r.l., consolidando sempre più quella che è la mission aziendale: riscoprire, rinvigorire e valorizzare, anche con l’adeguamento alle esigenze di innovazione e sperimentazione, quella cultura e quel saper fare, retaggio di antiche e tramandate tradizioni, nel rispetto dei contesti tipologici in cui si opera.

Nel lavoro di ogni giorno cerchiamo infatti di trasmettere alle nuove generazioni le proprie radici e la propria  “cultura”, offrendo loro i mezzi e la tecnica per apprendere e promuovere le loro elevate capacità esecutive che costituiscono il patrimonio peculiare che rende le nostre maestranze uniche e irreplicabili.

Coerenti con questa visione e questa mission, abbiamo bandito l’utilizzo di tecniche e di materiali diversi da quelli tramandati dalla tradizione e abbiamo sancito da decenni una stretta collaborazionestef con la “Spadarocalce1886”, azienda leader in ambito nazionale nella creazione e nella fornitura di materiali artigianali di massima qualità specifici per il restauro.